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Sembra un sogno: Niko Stefanova è di nuovo tra noi!

L’euforia è simile a quella vissuta otto anni fa, quando si sparse la voce di quel suo arrivo nell’isola che avrebbe lasciato un segno indelebile nella storia del sodalizio pongistico guilcerino. Ora che Nikoleta Stefanova ha deciso di impugnare nuovamente la racchetta dopo cinque anni di fermo assoluto, la sua scelta è ricaduta nuovamente e non a caso sulla maglia giallo blu. Nessuno si è dimenticato l’effetto traino della super titolata atleta italo-bulgara che vanta un oro agli Europei a squadre (2003), due Champions League, undici scettri nazionali individuali, sette a squadre, due apparizioni alle Olimpiadi e tantissime altre soddisfazioni che una campionessa del suo altissimo rango può vantare. Tra cui l’aver portato in auge il Tennistavolo Norbello che nel 2014 sfiorò lo scudetto perdendo per un soffio la storica finalissima tutta sarda condividendo l’esperienza con l’ellenica Angeliki Papadaki e Marina Conciauro.

Le vice campionesse d’Italia a squadre nel 2014 da sx Stefanova, Papadaki e Conciauro

Il suo ritorno, in atmosfera natalizia, sa ancor più di magia e infatti la dirigenza norbellese sogna ad occhi aperti, perché la classe, anche se messa in naftalina è sempre pronta a riemergere. Sarà un’integrazione a piccoli passi: Niko comincerà a prendere contatto con l’ambiente la prossima domenica, militando nel Tennistavolo Norbello “Blu” di serie A2 femminile, impegnato nel concentramento di Coccaglio dove sono previste due partite.

L’esperienza indimenticabile di Nikoleta Stefanova con la maglia del Tennistavolo Norbello

“L’ho sentita più volte in questi anni ma lei non ne voleva sentire di tornare sui campi. Ora che finalmente si è decisa, oltre ad esserne felicissimo personalmente e per il Club, sono sicuro che avrà ancora tanto da dire perché ha appena 37 anni e una mano da paura. Una bella notizia per tutto il tennistavolo italiano”. Così si esprime il presidente del Tennistavolo Norbello Simone Carrucciu che non vede l’ora di vederla di nuovo all’opera. “La ringrazio a nome della Società per aver scelto nuovamente noi – continua Carrucciu – evidentemente è stata bene nel nostro ambiente e questo ci fa enormemente piacere. Il suo arrivo porterà sicuramente una ventata di ottimismo in più ed esperienza tra le nostre squadre. Le sue qualità sono indiscusse. Bentornata Niko!”

Niko Stefanova e Simone Carrucciu sette anni fa

PARLA LA SUPER CAMPIONESSA: CASA, FAMIGLIA, LAVORO E…TENNISTAVOLO

Niko abbandonò la disciplina con qualche delusione in corpo. Ma di certo non si rannicchiò su un cuscino a piangere, non sarebbe la Stefanova. Al contrario si è costruita una vita “extra ping” dove famiglia e lavoro le hanno restituito immediatamente il buon umore.

“La mia esistenza fuori dal campo è bella, gratificante – dichiara Nikoleta – innanzi tutto perché ho tre bambini meravigliosi; Filippo 10 anni, Camilla 6 e Tommaso 4 anni. C’è mio marito Fabio che mi supporta e mi sopporta. Siamo una famiglia unita che va avanti cercando sempre il giusto equilibrio”.

La famiglia Ruffo-Stefanova
Sul podio più alto di un campionato italiano con Filippo

E poi c’è il lavoro

Sono impiegata presso l’Aeronautica Militare. Mi trovo molto bene perché ho allacciato dei rapporti lavorativi e personali molto importanti e che mi hanno riempito di soddisfazione. Ho trovato delle persone speciali che stimo molto e tutto questo si riflette sul mio benessere psicofisico. Tra famiglia e lavoro la giornata è abbastanza piena.

Nikoleta Stefanova in uniforme
Niko in mimetica vegetata
Nikoleta Stefanova nell’ufficio del suo Comandante di Stormo

Ma ora hai deciso di ritagliarti spazi nel tennistavolo

È stata una decisione dettata dal cuore, ho ammesso a me stessa che mi mancava giocare, cosa che in questi anni di assenza non misi mai in discussione. Abbandonai con un po’ di rabbia ripromettendomi di non giocare più. E invece…

Di sicuro hai trovato anche nuovi stimoli…

L’ho fatto anche per i miei bambini, loro non mi hanno mai vissuta come giocatrice, sanno tutto di me dai racconti e si sono parecchio incuriositi. Ora che sono più grandi e capiscono penso che faccia piacere anche a loro vedermi sotto un altro punto di vista. E poi specialmente agli occhi di Camilla credo di essere un esempio di come una donna possa realizzarsi sia come madre, sia come donna in carriera convinta di fare esattamente quello che sente nel cuore nonostante gli impegni familiari.

Niko impegnata nella finale a scudetto nel 2014 a Quartu davanti al folto pubblico Norbellese (Max Mocci Fotografia)

Perché riprendere proprio con il Tennistavolo Norbello?

Quello che ho vissuto con questa squadra non lo dimenticherò mai, è stata un’esperienza magnifica non solo per il risultato grandioso ottenuto ma anche per il lato umano, aspetto fondamentale in qualsiasi cosa faccia. Cercavo una squadra che mi facesse sentire a casa, serena e dove potessi costruire me stessa.

E sicuramente la presenza di Simone Carrucciu è importante perché è raro avere un presidente così.

Altra gara di Nikoleta durante la finale scudetto 2014 a Norbello(Max Mocci Fotografia)

Come ti immagini il tuo rientro sui campi?

Sarà impegnativo non solo perché non gioco da cinque anni, ma anche perché tutti si ricordano dei risultati passati. Oggi devo riconfermare questo anche se il passato rimarrà scolpito per sempre.

Hai seguito le vicende pongistiche in questi anni?

Per scelta non sono rimasta in contatto con il movimento perché volevo voltare pagina e non ho voluto sapere più niente.

Riprendi dalla serie A2

Penso sia giusto fare le cose gradualmente e questo campionato ci sembra sulle nostre corde, dove possiamo tranquillamente giocarcela.

L’ultimo podio di Nikoleta Stefanova agli assoluti Italiani prima del ritiro

Infine, infine

Un saluto enorme ai tifosi, spero che siano contenti anche loro di questo mio ritorno, non dimenticherò mai il tifo che c’è stato nel 2014. Quel pubblico è stato magnifico, le trasferte sul pullman zeppo di gente e gli striscioni; è sempre rimasto nel mio cuore. Non so quando potrà capitare ma non vedo l’ora di tornare a Norbello e di vederci per fare un terzo tempo tutti insieme.